Il recente successo dell'aspetto divulgativo e didattico dell'archeologia sperimentale a fatto nascere già alla fine del XX secolo, prima in nord Europa ed ora anche in Italia, la necessità di fare chiarezza sulla terminologia da adoperare. L'archeologia sperimentale è una
branca degli studi archeologici che viene svolta da archeologi
sperimentalisti secondo un protocollo specifico necessario per
rispondere a quesiti posti in fase di analisi. Differenti
sono invece le attività di riproduzione di
attività e strumenti antichi, anche se con metodi
scientificamente corretti, che però non rispettano questo
protocollo e devono essere considerate attività
archeotecniche considerate quindi attività di archeologia
imitativa.
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